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[ CLASS. DIFFICOLTÀ CAS]

In questa pagina sono indicate le difficoltà escursionistiche presenti nelle mappe vettoriali presenti nelle APP tipo : Outdooactive, Komoot, Bergfextouren ecc.

Creata dal Club Alpino Svizzero, la scala SAC tiene in considerazione fattori come superficie, pendenza, esposizione, esperienza, sicurezza e attrezzatura richiesta.

Sono usate nelle APP in tutto l’arco Alpino: Francia, Svizzera, Austria, Slovenia, Croazia e Italia

Scala delle difficoltà ESCURSIONISTICHE

T1

La classificazione indica un’escursione di difficoltà bassa, adatta a tutti, che si svolge su sentieri facili, ben tracciati, pianeggianti o poco inclinati. Non
presenta pericoli di caduta, orientamento facile e non richiede scarpe specifiche da trekking, ma solo un livello base di allenamento alla camminata.

 

Caratteristiche del sentiero T1

Tracciato: Ben segnalato e visibile, come stradine, mulattiere o larghi sentieri.
Terreno: Pianeggiante o con lievi inclinazioni, con superficie compatta.
Difficoltà: Nessuna difficoltà tecnica o pericolo di caduta.
Orientamento: Facile, anche senza carta topografica.
Attrezzatura: Non richiede attrezzatura specifica, sono sufficienti scarpe da ginnastica.
Allenamento: Richiede un minimo di allenamento alla camminata.

T2

La classificazione indica un’escursione di montagna su sentiero con tracciato evidente, ma con salite regolari e talvolta ripide. Richiede un passo sicuro, scarponcini da trekking e buone capacità d’orientamento, ma non è tecnicamente difficile, anche se è necessario fare attenzione a possibili pericoli di caduta. I sentieri sono solitamente segnalati con il colore bianco-rosso-bianco, secondo le norme FSS.

 

Caratteristiche del sentiero T2

Tracciato: Il percorso è evidente.
Salita: Presenta salite regolari.
Terreno: Talvolta ripido, con pericoli di caduta esposti non esclusi.
Segnaletica: Di solito è segnalato con il segnavia bianco-rosso-bianco.

 

Requisiti per l’escursionista

Passo: Passo sicuro.
Attrezzatura: Scarponcini da trekking sono consigliati.
Orientamento: Elementari capacità di orientamento.
Allenamento: Capacità di camminare su terreni diversi e impegnativi per tratti brevi.

T3

La classificazione indica un’escursione di montagna impegnativa, che si distingue dai livelli inferiori per la presenza di tratti esposti o senza traccia e che richiede attrezzatura specifica e buone capacità fisiche e di orientamento. È un itinerario che può presentare sentieri visibili ma non sempre e la necessità di usare le mani per l’equilibrio, oltre a passare su pietraie o cenge.

 

Caratteristiche del sentiero T3

Traccia: di solito visibile, ma con brevi tratti senza traccia (ad esempio, in boschi o zone aperte) che però sono facili da individuare.
Terreno: sconnesso, con possibilità di passaggi esposti, pietraie e versanti erbosi senza traccia.
Sicurezza: singoli passaggi possono essere assicurati con corde o catene, ma in genere è necessario un passo sicuro.
Attrezzatura: buoni scarponi da trekking sono essenziali.

 

Requisiti dell’escursionista

Fisici: buon allenamento per lo sforzo fisico.
Tecnici: passo sicuro e capacità di muoversi su terreni sconnessi.
Mentali: generalmente non soffrire di vertigini, anche se i tratti esposti sono solitamente pochi.
Di orientamento: discrete capacità di orientamento e conoscenze base dell’ambiente alpino.

 

In sintesi

La classificazione T3 si trova a metà strada tra un sentiero escursionistico facile (T1/E) e un itinerario alpino (T4), richiedendo all’escursionista di essere preparato per affrontare condizioni più difficili rispetto ai livelli inferiori.

T4

La classificazione di difficoltà  indica un itinerario alpino, che presenta caratteristiche complesse e richiede abilità specifiche per essere affrontato.Questo tipo di percorso non è sempre segnato, può richiedere l’uso delle mani per avanzare, è su terreno spesso esposto, e può includere ghiaioni, tratti ripidi o roccette facili. I requisiti includono: passo sicuro, dimestichezza con terreni esposti, buone capacità di orientamento, e l’attrezzatura adeguata, come scarponi da trekking robusti.

 

Caratteristiche del T4

Sentiero: Spesso non è ben tracciato, a tratti senza sentiero evidente.
Terreno: Terreno esposto, pendii erbosi instabili, ghiaioni, o brevi tratti in roccia.
Attrezzatura: Indossare scarponi da trekking robusti è fondamentale. L’uso delle mani può essere necessario per la progressione.

 

Abilità e preparazione richieste

Passo sicuro: È indispensabile, specialmente su tratti esposti.
Orientamento: È richiesta una buona capacità di orientamento e di valutazione del terreno.
Esperienza: È necessaria esperienza in ambienti alpini e dimestichezza con passaggi che possono includere brevi arrampicate o tratti in salita che necessitano l’uso delle mani.
Allenamento: È richiesto un buon allenamento fisico per affrontare la complessità del percorso.
Vertigini: Non bisogna soffrire di vertigini.

T5

La classificazione di difficoltà indica un itinerario alpino impegnativo che richiede buone capacità di orientamento, padronanza del terreno e conoscenze alpine di base. Questi percorsi possono essere senza traccia, con passaggi di arrampicata fino al II grado e zone esposte su ripidi pendii erbosi, pietraie o ghiaioni. È raccomandato l’uso di scarponi da montagna e, in alcune situazioni, l’uso di piccozza e corda.

 

Caratteristiche del T5

Terreno: Spesso non segnalato, può includere tratti esposti, pendii erbosi ripidi, pietraie e ghiacciai o nevai poco pericolosi.
Arrampicata: Possibili facili passaggi di arrampicata che raggiungono al massimo il secondo grado (UIAA).
Orientamento: Buone capacità di orientamento e di valutazione del terreno sono fondamentali.
Attrezzatura: Scarponi da montagna sono indispensabili. Potrebbe essere necessaria una conoscenza di base sull’uso di piccozza e corda.
Segnaletica: Se segnalato, il segnavia è solitamente bianco-blu-bianco.
Difficoltà: A differenza delle vie alpinistiche che offrono possibilità di assicurazione, i percorsi T5/T6 non permettono l’uso della corda e richiedono un’elevata sicurezza e padronanza del terreno.

 

Confronto con altri livelli

Rispetto a T4:
Il T5 è un passo avanti rispetto al T4, che è un itinerario alpino meno impegnativo.
Rispetto a T6:
Il T6 è il grado successivo, “itinerario alpino molto difficile,” che può richiedere capacità alpinistiche anche di livello inferiore (come PD).
Rispetto all’alpinismo:
La scala escursionistica (come T5) e quella alpinistica non sono direttamente paragonabili, ma un T5 è generalmente considerato più difficile di un itinerario alpinistico di livello F (Facile).

T6

La classificazione di difficoltà  indica un itinerario alpino difficile che si svolge principalmente fuori sentiero, su terreni esposti e impegnativi, con possibili passaggi d’arrampicata fino al grado II. Richiede eccellenti capacità di orientamento, dimestichezza nell’uso di attrezzatura tecnica da alpinismo e un passo molto sicuro.

 

Caratteristiche e requisiti del T6

Terreno: Generalmente senza traccia, con tratti su roccia, ghiaioni e pendii erbosi molto ripidi e delicati. Può includere passaggi d’arrampicata fino al secondo grado UIAA.
Esposizione: Terreno molto esposto, con un alto rischio di caduta.
Orientamento: Eccellenti capacità d’orientamento e di valutazione del terreno.
Attrezzatura: Dimestichezza nell’uso di materiale tecnico da alpinismo come piccozza e corda.
Allenamento: Ottimo allenamento fisico e passo estremamente sicuro.
Confronto: La difficoltà è paragonabile a itinerari alpinistici F (facile) o, talvolta, PD (poco difficile). La differenza sta nella natura della via, che non sempre consente di assicurarsi con la corda.

Scala delle difficoltà PER LE VIE FERRATE

 

La classificazione della difficoltà delle vie ferrate utilizza principalmente la scala italiana (F, PD, D, TD, ED), che valuta l’impegno fisico e tecnico complessivo, e la scala austriaca (A, B, C, D, E, F).
Per ferrata si intende un itinerario i cui tratti su roccia sono appositamente attrezzati con strutture metalliche: cavi, catene, scale, pediglie e staffe, che ne facilitano e consentono la progressione.
Prevedono l’uso dei dispositivi di protezione individuali certificati secondo le normative vigenti (imbragatura, kit da ferrata e casco) e una adeguata preparazione tecnica.
Sono segnalate alla partenza da apposita tabella e rispettano precisi criteri costruttivi e normativi.

 

A  (ferrata facile)
Percorso poco esposto, ben protetto e poco impegnativo tecnicamente. Il cavo e/o catena e gli altri eventuali infissi ben agevolano la progressione insieme ai numerosi appoggi e appigli naturali.
Possono essere presenti brevi tratti verticali.
Richiede un uso corretto e attento dei dispositivi di protezione individuale.

 

B (ferrata poco difficile)
Ferrata su tracciato articolato con presenza di canali e camini, passaggi verticali e tratti esposti. Attrezzata con cavo e/o catena, può presentare vari infissi metallici (gradini, pediglie, staffe e scale metalliche).
Richiede attenzione nella progressione, appoggi e appigli sono presenti con varietà di soluzione per i passaggi.
Necessita un uso corretto e attento dei dispositivi di protezione individuale.

 

C (ferrata difficile)
Ferrata il cui tracciato è in prevalenza verticale e può superare qualche breve tratto strapiombante, in cui l’esposizione si sussegue con una certa continuità.
Sono presenti cavo e/o catena oltre a una varietà di strutture fisse utili anche per la progressione.
Richiede preparazione fisica e tecnica con la capacità di ottimizzare appoggi e appigli per non affaticare gli arti superiori.
Necessita di un uso corretto e particolarmente attento dei dispositivi di protezione individuale.

 

D (ferrata molto difficile)
Ferrata che si sviluppa su pareti ripide, articolate, con pochi appoggi e appigli naturali evidenti. Supera tratti strapiombanti con scarsi elementi artificiali.
Esposizione elevata con passaggi tecnici ed aerei che richiedono adeguata forza fisica e buona preparazione tecnica.
Necessita di un uso corretto e molto attento dei dispositivi di protezione individuale.

 

E  (ferrata estremamente difficile)
Ferrata prevalentemente verticale e strapiombante. Per la maggior parte attrezzata con il solo cavo e/o catena, gli appoggi e appigli naturali esistenti sono limitati e solo in maniera occasionale vi è presenza di staffe, pediglie o gradini.
Richiede elevata capacità tecnica e molta forza fisica.
Necessita di un uso corretto ed estremamente attento dei dispositivi di protezione individuale.

Scala delle difficoltà ALPINISTICHE

Le difficoltà alpinistiche di primo, secondo e terzo grado, secondo la scala UIAA, indicano un progressivo aumento dell’impegno richiesto.
Si passa da una progressione facile, quasi escursionistica, a un’arrampicata che richiede una tecnica e una preparazione fisica specifiche.

 

Grado I: Facile (F) 

Il primo grado è il più semplice della scala, appena al di sopra della difficoltà escursionistica, e richiede l’uso delle mani per l’equilibrio e il superamento di brevi risalti rocciosi.
Movimento: Avanzamento su terreno roccioso con appigli e appoggi abbondanti e sicuri.
Tecnica: Non richiede una tecnica di arrampicata specifica, ma un buon senso dell’equilibrio e familiarità con l’esposizione.
Attrezzatura: Non è solitamente necessaria la corda, sebbene possa essere usata per sicurezza, soprattutto se gli alpinisti sono alle prime armi.

 

Grado II: Poco difficile (PD) 

Il secondo grado richiede una vera e propria arrampicata, anche se ancora su roccia facile. Gli appigli diventano meno evidenti e la progressione richiede un uso più consapevole delle mani e dei piedi.
Movimento: Richiede una progressione più coordinata, con la necessità di scegliere gli appigli e gli appoggi.
Tecnica: Implica un maggiore impegno fisico e tecnico rispetto al primo grado.
Attrezzatura: La corda è consigliata per l’assicurazione, soprattutto su vie più lunghe o passaggi esposti.

 

Grado III: Abbastanza difficile (AD) 

Il terzo grado introduce un livello di difficoltà più marcato, con passaggi che possono essere verticali e richiedere una forza e una tecnica maggiori.
Movimento: La progressione si fa più impegnativa, su roccia con meno appigli e appoggi rispetto ai gradi inferiori.
Tecnica: È necessaria una buona tecnica di arrampicata e una preparazione fisica adeguata. La progressione non è più intuitiva e richiede una maggiore pianificazione.
Attrezzatura: La progressione in cordata e l’uso di attrezzatura di assicurazione sono indispensabili su questi percorsi.

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