Dal 1919 al 1960
La storia della Sezione riprende con l’Assemblea dei Soci del 8 maggio 1919, mentre il 30 gennaio 1920 il presidente Emilio Mulitsch sancisce il passaggio dalla Società Alpina delle Giulie al Club Alpino Italiano. La presidenza di Mulitsch durò fino al 1922, seguita da quella di Mario Camisi fino al 1927, di Giuseppe Zollia fino al 1932, di Edmondo Candutti finoal 1941 e di Camillo Falzari nel 1942; da allora si ebbe la reggenza di Guido Primas fino alla fine della seconda guerra.
Nel 1924 il CAI a Gorizia conta 550 soci, e inaugura in quell’anno il rifugio “ A. Seppenhofer” sull’Acrocoro del Kriz e nel ’25 realizza il Ricovero Sciatori E. Campini a Lasna. Notevole anche l’apporto culturale alla vita della città grazie al contributo di Nino Paternolli (caduto nell’agosto 1923 sul Poldanovec) e di Ervino Pocar.
Il secondo conflitto mondiale depaupera Gorizia anche della vita alpinistica e bisogna attendere gli anni cinquanta per assistere a una ripresa dell’attività. Dopo Longino Culot divengono presidenti Egone Lodatti e quindi Clemente Paulin, poi Mario Lonzar che porta la Sezione a una apertura di amicizia verso gli alpinisti divisi da nuovi confini: nasce così il Convegno Alpi Giulie, momento di dialogo e di incontro fra italiani, sloveni ed austriaci.
La ripresa anche culturale di quel periodo è sancita dalla pubblicazione delle tre opere di Julius Kugy per volontà sezionale e grazie alla traduzione di Ervino Pocar.