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GITE SOCIALI 2013

inserita il 26/01/2014

6 Gennaio 2013

MONTE GLOBOCAK (809 m) PREALPI GIULIE – SLOVENIA

Foto per 1. Da Case Senozecar vista sul versante Est del monte Globocak.

Da Case Senozecar vista sul versante Est del monte Globocak. 

Itinerario: Ajba, Case Spicek (125 m) – Case Brdo (400 m) – Kambresko (538 m) – Globocak (809 m) – Kambresko – Preval (339 m) – chiesa di Sv. Pavel (403 m) – Sv. Peter (260 m) – Case Spicek.

Inizieremo il nostro cammino da Ajba, piccola frazione di Canale d’Isonzo. Percorreremo l’intera vallata alla destra orografica del torrente Ajba su tracce di sentiero, a tratti quasi scomparse, nel fitto boschetto, dal quale usciremo nei pressi del paese di Kambresko. Sul retro delle ultime case del paese seguiremo il sentiero segnato fino alla cima del Globocak. Sulla cima del monte andremo a visitare trincee e caverne, costruite dall’Esercito Italiano e facenti parte della terza linea difensiva nella Grande Guerra. Ridiscesi a Kambresko, seguiremo la strada per Rocinj, passando accanto alla bella cascata ”Slap Sovlink”. Abbandoneremo la strada sulla sella Preval, per scendere verso destra, sul costone Roba, nel mezzo di un fitto boschetto, senza tracce di sentiero ne segnavia: pura discesa avventura! Transiteremo dalle chiesette di Sv. Pavel e Sv. Peter, bei punti di osservazione sulle cime circostanti e luoghi di meditazione, per chiudere l’anello nel sottostante paese di Ajba.

Dislivello: 720 m. Tempo di percorrenza: ore 6.00.

Programma: ore 8.00 partenza da Gorizia, via Puccini, con mezzi propri ore 17.00 previsto rientro a Gorizia. Cartografia: Tabacco – Foglio 041 – Valli del Natisone / Cividale del Friuli – Scala 1:25.000.

Coordinatori: Roberto Leban e Roberto Drioli.

Presentazione gita: giovedì 3 gennaio, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: E.

13 gennaio 2013
PIC CHIADIN (2.302 m.)
ALPI CARNICHE: gruppo Coglians - Chianevate
(scialpinismo)

Foto per 2. Il Piano dei Buoi con la casera Morareet

Il Piano dei Buoi con la Casera Morareet 

Itinerario: Rifugio Tolazzi (1350 m) – Malga Morareet (1682 m) – Rifugio Marinelli (2111 m) – Pic Chiadin (2302 m) e ritorno al rifugio Tolazzi.

Facile e classica gita scialpinistica di inizio stagione. Parcheggiata l’auto presso il rifugio Tolazzi si imbocca la comoda carrareccia che conduce alla Casera Morareet, poi seguendo il fondo del vallone che passa sotto il ripido versante sud del Monte Floriz, per terreno aperto, si raggiunge il rifugio Marinelli posto a 2111 m. Da qui per dolce pendio si raggiunge la cima. La discesa avrà luogo per lo stesso itinerario.

Attrezzatura: normale dotazione di scialpinismo.
Dislivello: 950 m.
Tempo di percorrenza: circa 5 ore.
Programma: 
ore  7.00 partenza da Gorizia, via Puccini, con mezzi propri 
ore 18.30 rientro previsto a Gorizia.
Cartografia: Tabacco – Foglio 09 – Alpi Carniche – Scala 1: 25.000.
Coordinatori: Luciano Forgiarini e Maurizio Quaglia.
Presentazione gita: giovedì 10 gennaio, ore 21.00, presso la sede sociale.
Difficoltà: MS (medio sciatore).
20 Gennaio 2013 

TRAVERSATA MONTE ERMANOVEC (1.026 m) CERKLJANSKO HRIBOVJE – SLOVENIA (Escursione con ciaspe)

Foto per 3. Scorcio panoramico nei pressi dell'Ermanovec.

Scorcio panoramico nei pressi dell’Ermanovec
Itinerario: Hotavlje (420m) – Dom na Slajki (799m) – Ermanovec (1026m) – Štor (1005) – Pl. Koča na Ermanovcu (968m) – Vrhovcev grič – Kladje (787m) (sarà valutata la possibilità di proseguire la discesa verso Cerkno).

Ermanovec è una sommità delle innumerevoli dorsali di tipo collinare – montano che si estendono nella zona compresa tra Cerkno, Ziri e Skofja Loka. Il termine collinare – montano ben descrive la natura di questi luoghi che sono al tempo stesso sia collinari che montani. Collinari perché le alture presentano un’altitudine modesta e l’aspetto dolce e rotondeggiante tipico delle colline; montani perché altre caratteristiche, quali la vegetazione, caratterizzata da boschi di faggio ed abete rosso alternati a prati ed il clima, fresco d’estate e talora freddo e nevoso d’inverno, sono tipiche di un ambiente più prettamente montano. Ah, dimenticavamo, lungo il percorso incontreremo un accogliente rifugio.

Attrezzatura: normale da trekking invernale, ciaspe e ghette.

Dislivello: 700 m.

Tempo di percorrenza: 4-5 ore.

Programma: ore 7.30 partenza da Gorizia, via Puccini, con autocorriera ore 19.00 previsto rientro a Gorizia. Cartografia: Izletniska karta – Foglio 03 – Škofjeloško in Cerkljansko hribovje – Scala 1:50000.

Coordinatori: Livio Lisini e Marina Marini.

Presentazione gita: giovedì 17 gennaio, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: escursione con ciaspe.

3 Febbraio 2013

ANELLO DI AURISINA CARSO TRIESTINO

Foto per 4. Tratto di sentiero carsico tra muretti in pietra e fioriture primaverili.

Tratto di sentiero carsico tra muretti in pietra e fioriture primaverili

Itinerario: Aurisina stazione (153 m) – Bristie (213 m) – Gabrovizza (234 m) – Sales (275 m) – Aurisina stazione (153 m)

Il percorso inizia dalla località di Aurisina stazione da dove imboccheremo il sentiero n. 19 che, costeggiando in alcuni tratti la ferrovia, ci porterà ad attraversare l’abitato di Bristie e, successivamente, la zona con i famosi abissi, vedi Noè, Cristalli ed Ercole, nei pressi di Gabrovizza. Da qui percorreremo un breve tratto della S.P. 6 per poi proseguire sul “Sentiero Natura” n. 41 che prosegue in direzione Nord fino a Sales. Attraversato il paese, prenderemo il sentiero n. 36 che ci porterà a rincontrare il percorso dell’andata, a poca distanza dal luogo dove avremo lasciato le macchine.

Programma: ore 8.30 partenza da Gorizia, via Puccini, con mezzi propri ore 16.00 previsto rientro a Gorizia.

Cartografia: Tabacco – Foglio 047 – Carso Triestino e Isontino – Scala 1: 25.000.

Coordinatori: Bruno Zavertani e Elisabetta Orso.

Presentazione gita: giovedì 31 gennaio, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: E.

16 – 17 febbraio 2013

INNERVILLGRATEN ALTI TAURI – AUSTRIA (scialpinismo)

Foto per 5. Copiosa nevicata sul paesino di Innervillgraten.

Copiosa nevicata sul paesino di Innervillgraten

Due gite scialpinistiche in questa splendida valle austriaca che si trova in Osttirol . Viste le moltissime quantità di itinerari, la scelta delle salite verrà fatta in base alle condizioni dell’innevamento. I dislivelli saranno circa di 1.000 metri e le difficoltà saranno MS/BS.

Attrezzatura: normale dotazione di scialpinismo.

Programma: ore 6.00 partenza da Gorizia, via Puccini, con mezzi propri ore 20.00 previsto rientro a Gorizia.

Cartografia: Kompass 45.

Coordinatori: Fabio Algadeni e Luciano Forgiarini.

Presentazione gita: giovedì 7 febbraio, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: MS/BS.

16 – 17 Febbraio 2013

PURGLESKUNKE (2.500 m) – GAISHORNDL (2.615 m) VILLGRATENTAL – AUSTRIA (Escursione con ciaspe)

Foto per 5a. Nei pressi della croce di vetta del Gaishorndl

Nei pressi della croce di vetta del Gaishorndl

Bellissimo itinerario, il dislivello limitato, la pendenza, l’ambiente solare, rendono questo percorso ideale per i principianti. Dalla chiesetta del paese di Kalkstein, si segue la mulattiera che conduce alla Alfner Alm (1700 m), si prosegue in direzione della Ruschlet Alm e, oltre il bivio per il Markinkele, si prende a destra una mulattiera che conduce ad alcuni fienili. Si risale un primo dosso, sulla cui sommità si trova un piccolo rudere, si prosegue in direzione della cima che si raggiunge dopo aver superato un ultimo ripido pendio. La discesa avviene per lo stesso itinerario di salita.

Il giorno successivo, partendo da Kalkstein, a sinistra del parcheggio, si sale un centinaio di metri, dove cartelli indicatori non fanno sorgere dubbi nel proseguire diritto, ignorando la poderale che sale a destra, si supera un alpeggio (Malga Alfen) e poco dopo ci si trova ad un altro bivio con cartelli, dal quale si deve continuare a destra, superando di lì a poco un ponticello. Risalendo la sinistra orografica del torrente, si procede su dossi fino al prossimo alpeggio (Malga Rushlet, 1915 m). Oltrepassato l’alpeggio, occorre tenere la destra, per risalire un pendio impegnativo che con un balzo di 300 m, porta ai lunghi panettoni finali per la vetta.

NB: Le escursioni suddette, potranno essere modificate in funzione alle condizioni della neve.

Attrezzatura: Ciaspe, bastoncini, Artva, pala e sonda.

Dislivello: 1° gg. 860 m – 2° gg. 1000 m.

Programma: Sabato 16 febbraio, ore 6.00, partenza da Gorizia, via Puccini, con mezzi propri Domenica 17 febbraio, ore 20.00, previsto rientro a Gorizia.

Cartografia: Kompass – Foglio 58 – Scala 1:50.000.

Coordinatori: Giovanni Penko e Paolo Cettolo.

Presentazione gita: giovedì 7 febbraio, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: escursione con ciaspe.

3 Marzo 2013

ANELLO DEL MONTE CRETIS (1.041 m)

ALPI CARNICHE

Foto per 6. La bella panoramica sulla Val Tagliamento dalla cima del Cretis

La bella panoramica sulla Val Tagliamento dalla cima del Cretis

Itinerario: Villa Santina (355 m) – Monte Cretis (1041 m) – Loc. Forchedana (1076 m) – Allegnidis (850 m) – Stavolo Cuelcovon (839 m) – Lauco (710 m) – Villa Santina.

Questo itinerario ad anello ci porterà a scoprire una zona particolarmente bella sull’altopiano di Lauco.

Partendo da Villa Santina, prima per carrareccia e poi per sentiero, si risale il versante meridionale del monte verso est, per poi risalire lungo la dorsale fino sotto la vetta. Dopo la sosta in cima, con il panorama sulla valle del Tagliamento, si prosegue verso nord, percorrendo tutta la dorsale della Forchedana, alta sopra la Forra della Vinadia, per poi su sentiero raggiungere località Allegnidis, frazione di Lauco. Dopo una breve sosta, ci dirigeremo verso lo stavolo Cuelcovon ed il paese di Lauco, dal quale per antico sentiero scenderemo quindi a Villa Santina, chiudendo così l’anello.

Dislivello: 700 m

. Lunghezza: km 13,5.

Tempo di percorrenza: 6 ore.

Programma: ore 7.30 partenza da Gorizia, via Puccini, con mezzi propri ore 18.00 previsto rientro a Gorizia.

Cartografia: Tabacco – foglio 013 – Prealpi Carniche – Scala 1:25000.

Coordinatori: Gianpaolo Spagnul e Marina Marini.

Presentazione gita: Giovedì 28 febbraio, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà : E.

10 marzo 2013

MONTE POLINIK (2.331 m) ALPI CARNICHE – AUSTRIA (scialpinismo)

Foto per 7. La piramide innevata del monte Polinik vista dalla Obere Valentin Alm

La piramide innevata del Monte Polinik vista dalla Obere Valentin Alm

Itinerario: Plocken Haus (1215 m) – Obere Spielboden Alm (1832 m) – Monte Polinik (2331 m) e ritorno.

Impegnativa gita su questa splendida e panoramica cima. Partenza dalla Plocken Haus (1215 m.) e dopo circa 2 ore si entra nel catino superi ore della Ob. Spielboden Alm (1832 m.) da dove si vede la nostra meta. Seguendo il pendio sud , sempre più ripido, si raggiunge la vetta.

Attrezzatura: normale da scialpinismo + piccozza e ramponi.

Programma:

ore 6.00 partenza da Gorizia, via Puccini, con mezzi propri

ore 18.00 previsto rientro a Gorizia.

Cartografia: Tabacco – Foglio 09 – Alpi Carniche – Scala 1:25.000.

Coordinatori: Luciano Forgiarini, Fabio Pacori e Livio Lisini.

Presentazione gita: giovedì 7 marzo, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: BSA.

17 Marzo 2013

MONTE SAGRAN (1.931 m) ALPI CARNICHE ORIENTALI (Escursione con ciaspe)

Foto per 8. Il ripido spallone Ovest del monte Sagran

Il ripido spallone Ovest del monte Sagran

Itinerario: Parcheggio Osteria del Camoscio (1136 m) – Rifugio Nordio (1370 m) – Sella di Lom (1499 m) – Dolinza Alm (1460 m) – Sagran (1931 m) – Forcella di Fontana Fredda (1693 m) – Osteria del Camoscio.

Il monte Sagran è situato sulla linea di confine tra Austria e Italia ed è delimitato da due forcelle, quella di Fontanafredda a Ovest e quella di Lom a Est. Dalla cima la vista spazia dalle vicine Alpi Giulie sino ai lontani Alti Tauri. Da Ugovizza saliremo con le autovetture l’omonima valle sino a giungere al parcheggio di fronte alla locanda “Al Camoscio”. Inizieremo l’escursione dirigendoci verso il nuovo Rifugio Nordio, la Sella di Lom e, sconfinando in territorio austriaco giungeremo alla Dolinza Alm. Da qui, seguendo il sentiero che attraversa un bosco rado, giungeremo in vetta. La discesa verrà effettuata sul versante opposto, in direzione della forcella di Fontana Fredda, dalla quale una comoda carrareccia ci condurrà nuovamente al punto di partenza.

Attrezzatura: Ciaspe, bastoncini, Artva, pala e sonda.

Dislivello: 780 m.

Programma: ore 7.00 partenza da Gorizia, via Puccini, con mezzi propri ore 19.00 previsto rientro a Gorizia.

Cartografia: Tabacco – Foglio 019 – Alpi Giulie Occidentali / Tarvisiano – Scala 1:25.000.

Coordinatori: Giovanni Penko e Lino Furlan.

Presentazione gita: giovedì 14 marzo, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: escursione con ciaspe.

24 Marzo 2013

COL DEI S’CIOS (1.342 m) DOLOMITI ORIENTALI (Gruppo Col Nudo – Cavallo)

GITA IN ROSA

Foto per 9. La rinnovata Malga Col dei S'cios.

La rinnovata Malga Col dei S’cios

Itinerario: Coltura di Polcenigo, Ristorante da Stale (m. 342) – sent. 982 – Casera Busa Bernart – Col dei S’Cios – Casera Costa Cervera – sent. 981 – Coltura.

Terza edizione di questa simpatica iniziativa dedicata alle donne. Quest’anno sarà svolta in compagnia e collaborazione delle amiche della sezione della SAF di Udine. Escursione ad anello in una zona da noi solitamente poco frequentata, il Cansiglio, ma di grande bellezza, caratterizzata da una innumerevole quantità di piccole elevazioni e numerose malghe. Questa cima, pur non avendo una quota molto elevata offre una bellissima panoramica che spazia dalle Alpi Giulie al gruppo del Cavallo fino alle Dolomiti.

Dislivello: 1000 metri.

Tempo di percorrenza: 6 ore.

Programma: ore 7.00 partenza da Gorizia, via Puccini, con autocorriera ore 19.00 previsto rientro a Gorizia.

Cartografia: Tabacco – Foglio 012 – Alpago/Cansiglio/Piancavallo/V. Cellina – Scala 1:25.000.

Coordinatrici: Pellizzoni Barbara e Orso Elisabetta.

Presentazione gita: giovedì 21 marzo, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà:E.

7 Aprile 2013

Monte Piciat (1.615 m) PREALPI CARNICHE

Foto per 10. Finestra, dagli Stavoli Jof, sul versante Sud del monte Piciat

Finestra, dagli Stavoli Jof, sul versante Sud del Monte Piciat

Itinerario: Stavoli Grialez (710 m) – Cima Sompalis (1126 m) – C. Faroppa (1403 m) – C. Campanili (1492 m) – Monte Piciat (1615 m) – La Forca (1258 m) – Pusea (504 m) – Stavoli Grialez.

Il Piciat è l’ultima cima di una dorsale aerea di cui si compone il Monte Faeit sopra Cavazzo. La gita si svolgerà lungo un percorso assolutamente selvaggio, aereo e paesaggisticamente appagante, ma presuppone passo sicuro ed assenza di vertigini da parte dei partecipanti.

Arrivati all’abitato di Cavazzo si raggiungeranno per strada sterrata gli Stavoli Grialez (m. 710), dove si parcheggia. Dagli stavoli, seguendo un sentierino non sempre evidente, risaliremo per pendio erboso, intervallato da alcuni tratti rocciosi, sino a Cima Sompalis (m. 1112). Di qui inizia una lunga cresta aerea e panoramica che ci condurrà, attraverso la Cima Faroppa (m. 1403) e, quindi, la Cima Campanili (m. 1492), a raggiungere la cima del Monte Piciat (m. 1615), meta della nostra gita, da dove si potrà godere di un ottima vista sulle Prealpi Carniche e Giulie.

La discesa potrà avvenire lungo la via di salita, oppure per il sentiero CAI 827 che conduce all’abitato di Pusea (m. 504). In questa seconda eventualità scenderemo per sentiero – appena più evidente – e per ripidi spioventi erbosi, toccando la cima del Cuel Ribous (m. 1327) prima di raggiungere la Forca (m. 1258), da dove imboccheremo la mulattiera (CAI 827) per Pusea (m. 504).

In caso di tempo incerto o condizioni di marcato innevamento tardo primaverile la salita alla cima del Monte Piciat avverrà per il sentiero CAI 827.

Dislivello: 1100 m.

Programma: ore 7.00 partenza da Gorizia, via Puccini, con mezzi propri ore 19.00 previsto rientro a Gorizia.

Cartografia: Tabacco – Foglio 020 – Prealpi Carniche e Giulie del Gemonese – Scala 1:25.000.

Coordinatori: Mauro Gaddi e Maurizio Quaglia.

Presentazione gita: giovedì 4 aprile, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: EE.

13 – 14 Aprile 2013

MONTE TEUFELSKAMP (3.503 m) GRUPPO DEL GROSSGLOCKNER – AUSTRIA (Scialpinismo)

Foto per 11. Il Rifugio Studl Hutte sulla sella Fanot Scharte.

Il rifugio Studl Hutte sulla sella Fanot Scharte

Itinerario 1° giorno: Neues Luckner Haus (1918 m) – Studl Hutte (2801 m). Itinerario 2° giorno: Studl Hutte – Teufelskamp (3503 m) e ritorno.

Dalla Neues Luckner Haus si segue lungo il fondovalle tutta la Kodnitztal fino alla Luckner Hutte 2241 m, dove si continua, sempre al centro del vallone, superando dei tratti più ripidi. Arrivati ad un tratto più pianeggiante si piega a sinistra per raggiungere un’ampia sella dove si trova la Studl Hutte 2801 m. 2° giorno: dal rifugio, si sale il pendio alle spalle dell’arrivo della teleferica, che dà l’accesso al Teischnitzkees, lo si segue per intero tenendosi sulla destra costeggiando la spalla rocciosa che scende dal Grossglockner fino ad un’ampia forcella (Luisenkopf 3207 m ), da dove si possono ammirare i bei pendii che salgono al Grossglockner. Da qui piegando a sinistra si passa sotto il Teufelshorn ed il Hofmannspitze fino ad un più ripido pendio che sale sulla nostra destra portandoci al cospetto del Teufelskamp 3503 m, che a seconda delle condizioni lo si risale direttamente in caso di condizioni sicure, oppure tenendosi bassi si traversa ancora a destra fino a raggiungere un’ampia sella da dove per facile cresta si raggiunge la cima (fare attenzione alla crepaccia terminale).

Attrezzatura: normale dotazione di scialpinismo, imbragatura e cordini.

Dislivello: 1° gg 884 m – 2° gg 702 m.

Tempo di salita: 1° gg. Ore 2.00 – 2° gg. Ore 2.30.

Programma: sabato 13, ore 6.00, partenza da Gorizia, via Puccini, con mezzi propri domenica 14, ore 20.00, previsto rientro a Gorizia.

Cartografia: Kompass – Foglio 48 – Scala 1:50.000 o Alpenvereinskarte – Foglio 40 – Scala 1: 25.000.

Coordinatori: Giovanni Penko e Fabio Algadeni.

Presentazione gita: giovedì 4 aprile, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: MSA.

25 – 28 Aprile 2013

TREKKING NELLE ALPI APUANE

Foto per 12. Il Passo della Focolaccia visto dalla Via Vandelli.

Il Passo della Focolaccia visto dalla Via Vandelli

Le Alpi Apuane si distinguono dal vicino Appennino grazie alla morfologia assai aspra, con le loro valli profondamente incise ed i versanti imponenti e molto inclinati. Le Apuane sono conosciute per la bellezza dei propri marmi e per i profondi abissi e le grandi cavità del sottosuolo carsico.
La posizione geografica del massiccio, la sua esposizione e la diversa natura delle rocce determinano la presenza di ambienti quanto mai vari e contrastanti, che favoriscono la ricchezza floristica e faunistica del territorio. Questa catena montuosa della Toscana nordoccidentale, unica per le sue caratteristiche geo-morfologiche e naturalistiche, si sviluppa per circa 60 km lungo la costa del mar Tirreno nelle aree della Versilia, Lunigiana e Garfagnana.

Queste montagne vicinissime al mar Ligure furono classificate come ‘alpi’ nonostante la lontananza dall’arco alpino vero e proprio. Infatti sia il tipo di rocce sia l’ambiente (pareti strapiombanti, cime svettanti) le fanno più somigliare ad una piccola catena alpina che non al vicino Appennino dal paesaggio più dolce ed arrotondato. Partendo da nord ovest verso sud est, le Apuane iniziano con la vetta del Monte Pisanino attorniata dalle acuminate cime del Pizzo d’Uccello, del Monte Grondilice e del Monte Roccandagia. Scendendo verso sud troviamo la Tambura, l’Alto Sella, il Monte Sumbra ed il Monte Altissimo che confina con il gruppo del Corchia, del Pizzo delle Saette, della Pania della Croce e della Pania Secca. Ancora più a sud troviamo il Monte Forato ed il Matanna dal quale si scorge la valle del Turrite Cava in Garfagnana.

Il nostro trekking partirà da Vinca per terminare dopo 4 giorni a Isola Santa.

Il periodo scelto per effettuare la nostra gita probabilmente ci porterà a trovare la neve e a seconda delle condizioni dovremo modificare in corso d’opera il nostro itinerario.

Attrezzatura: ramponi, set da ferrata, piccozza.

Programma :

25 aprile 2013, ore 6.00 partenza da Gorizia, via Puccini, con furgoni

28 aprile 2013, ore 22.00 previsto rientro a Gorizia.

Coordinatori: Maurizio Quaglia e Giovanni Penko.

Presentazione gita: giovedì 18 aprile, ore 21.00 presso la sede sociale.

Difficoltà: EEA.

5 Maggio 2013

MONTE VELIKI ROB (1.237 m)

“SABOTINO MONTE DEI GORIZIANI” 10° TRADIZIONALE APPUNTAMENTO DEGLI ALPINISTI GORIZIANI DEL CAI GORIZIA, SPD GORICA, PD NOVA GORICA, PD BRDA, PD KANAL

Foto per 13. Finestra sul Veliki Rob dal crestone Sud-Est.

Finestra sul Veliki Rob dal crestone Sud-Est

Inizieremo il nostro percorso da Krnica, la zona della Selva di Tarnova prospiciente il Gran Ciglione. Traversando su facile sentiero, nel fitto bosco, ci porteremo verso la cima del Veliki Rob, dalla quale si apre una grandiosa panoramica sulla vallata del fiume Vipacco, chiusa a Sud dalla lunga sequenza di cime che dal Gran Colle (Veliko Cerje) va fino al Tersteli. Scenderemo dal versante Sud-Ovest, toccando in successione, il costone Sekulak (Belvedere), Lipovce, strada di Napoleone, chiesetta di S. Maria, fino a raggiungere il sottostante paese di Vitovlje. Qui, ci raduneremo tutti nello spazio messo a disposizione per l’incontro conviviale dei cinque gruppi partecipanti.

NB: In caso di maltempo, scenderemo per il sentiero di Krnica verso il Kopitnik, strada di Napoleone, chiesetta di S. Maria fino al paese di Vitovlje.

Tempo di percorrenza: ore 4.00.

Programma: ore 7.15 ritrovo a Nova Gorica, stazione ferroviaria Transalpina ore 7.30 partenza per Trnovo, Rjavci, Krnica, con autocorriera ore 8.30 inizio escursione ore 13.00 incontro conviviale ore 16.00 previsto rientro a Nova Gorica. Cartografia: Izletniska Karta – Goriska – Scala 1:50.000.

Coordinatori: Pd Nova Gorica e Maurizio Quaglia.

Presentazione gita: giovedì 2 maggio, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: E.

19 Maggio 2013

MONTE PLANANIZZA (1.554 m) ALPI CARNICHE ORIENTALI

Foto per 14. I Monti Plananizza e Belepeit, visti dalla dorsale del monte Plagna.

I monti Plananizza e Belepeit, visti dalla dorsale del monte Plagna

Itinerario: Chiusaforte (373 m) – forcella Patok (1.140 m) – monte Plananizza (1.554 m) – Belepeit (1.284 m) – Stavoli Polizza (745 m) – Chiusaforte.

Da Chiusaforte, si raggiunge il bivio del sentiero n° 425 (quota 550 m), quindi il sentiero sale verso nord e subito dopo si incontra la cappelletta di S. Antonio (quota 655 m), gli Stavoli Ceresarie (quota 807 m) e una sorgente a quota 1050 m. Lasciando a destra gli Stavoli Patok, si arriva a forcella Patok (quota 1140 m) e quindi per ripido sentiero, passando per forcella Naurazis, si raggiunge la cima del monte Plananizza. Per il ritorno percorreremo un tratto della cresta fino al monte Belepeit e quindi in discesa verso stavoli Polizza e Chiusaforte.

Dislivello: 1200 m.

Tempo di percorrenza: ore 6.00.

Programma: ore 7.00 partenza da Gorizia, via Puccini, con mezzi propri ore 19.00 previsto rientro a Gorizia.

Cartografia: Tabacco – Foglio 018 – Alpi Carniche Orientali / Canale del Ferro – Scala 1:25.000.

Coordinatori: Roberto Fuccaro e Aurelio Nalgi.

Presentazione gita: giovedì 16 maggio, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: EE.

26 Maggio 2013

GROTTA AZZURRA DI SAMATORZA GROTTA DELL’ACQUA DI BORIANO CARSO TRIESTINO

Foto per 15. La grotta Azzurra di Samatorza Foto per 15. La grotta dell'Acqua di Boriano

La grotta Azzurra di Samatorza e la Grotta dell’Acqua di Boriano

La grotta Azzurra è una delle cavità più conosciute del Carso triestino, per l’interesse turistico, archeologico e per la facile percorrenza; la cavità è lunga 236 m, raggiunge la profondità di 46 m ed in alcuni punti, la galleria è larga fino a 30 m ed alta 10 m. La sua importanza archeologica è data dal fatto che l’uomo preistorico l’abitò saltuariamente, mentre una notevole comunità vi si era stabilita all’esterno per addirittura qualche millennio; inoltre, al suo interno, sono stati trovati I resti dell’Orso Speleus. Per questo motivo, la grotta è stata oggetto di una serie di campagne esplorative e di ricerche già dagli ultimi anni del 1800. Durante la Prima Guerra mondiale, la caverna è stata usata come ricovero dalle truppe austriache ed al suo interno, sono ancora visibili i segni lasciati dai soldati. Dal punto di vista mineralogico, infine, la cavità è di relativa importanza, in quanto al suo interno è presente una forma di gesso, difficilmente reperibile nelle grotte del Carso. La grotta dell’acqua di Boriano, conosciuta dagli abitanti del luogo per essere stata a lungo fonte di acqua per la popolazione, è una grotta italo – slovena che si apre, con un ingresso di 6m di larghezza per 3m di altezza, sul confino Italo – Sloveno. La prima parte della grotta è un ambiente molto spazioso che, dopo una strozzatura, lascia spazio ad una galleria estremamente concrezionata, ricca di stalagmiti, stalattiti e vaschette di acqua limpida.

INFORMAZIONI UTILI: La gita si effettuerà con mezzi propri, con qualsiasi condizione di tempo. Equipaggiamento: sono necessari scarponcini o pedule, giacca impermeabile, abbigliamento comodo ed un ricambio completo di vestiario al seguito. La temperatura all’interno delle cavità è di 9/10 gradi e la permanenza in ogni grotta sarà di circa 1h/1.30h. Si consiglia un’abbondante riserva d’acqua. L’organizzazione provvederà a fornire caschetti con impianto di illuminazione a chi ne sia sprovvisto; ovviamente si chiede di segnalarne la necessità all’atto dell’iscrizione. I partecipanti verranno assistiti da soci esperti speleologi e guide locali.

Programma: ore 8.15 partenza da Gorizia, via Puccini, con mezzi propri ore 9.00 arrivo in località Samatorza (TS) ore 9.15 inizio escursione con visita alla grotta Azzurra di Samatorza ore 11.00 trasferimento lungo sentieri e raggiungimento ingresso della grotta dell’Acqua di Boriano ore 12.30 pranzo al sacco e visita cavità ore 17.30 previsto rientro a Gorizia. Cartografia: Tabacco – Foglio 047 – Carso Triestino e Isontino – Scala 1:25000.

Coordinatori: Walter Turus e Luigi Milanese.

Presentazione gita: giovedì 23 maggio, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: l’itinerario non presenta difficoltà, anche se ci saranno tratti scivolosi e non illuminati che richiedono l’equipaggiamento adeguato.

2 giugno 2013

MONTE DUE PIZZI (2.046 m)

ALPI GIULIE OCCIDENTALI

(60 CIME AMICIZIA)

Foto per 16. La Cima Alta, del Due Pizzi, vista dal Cuel dei Pez

Un raggio di sole sfiora la vetta del Due Pizzi

Itinerario: Sella Sompdogna (1370 m) – ricovero Btg. Alpini Gemona(1890 m) – Monte Piper (2069 m) –

Monte Due Pizzi (2046 m) – Plan dei Spadovai (1100 m).

Si prende il sent. 609 a nord verso casera Sompdogna. Oltrepassata la casera si prosegue per il sentiero addentrandosi nel bosco e salendo regolarmente lungo le pendici meridionali dello Jof di Miezegnot, si arriva al ricovero Battaglione Alpini Gemona, che è stato attrezzato come accogliente bivacco (m 1890).

Da qui si prosegue a sinistra lungo il sentiero attrezzato Battaglione Gemona (segnavia n.649), che attraversa luoghi interessanti della prima guerra mondiale ma sicuramente anche insidiosi e di non facile percorrenza. Sulle cime tra lo Jof di Dogna e quello di Miezegnot correva la linea del fronte durante la I^ Guerra Mondiale, teatro di epici scontri per il possesso di posizioni di quota anche modesta ma di alto valore strategico. In particolare l’interesse è rivolto a quella serie di cimette successive, attorno ai 2000 m, che volgono ad occidente dello Jof di Miezegnot fino alla forca di Cjanalot, quote generalmente senza nome che costituiscono il Monte Piper. Al di là della forcella si ergono le cime dei Due Pizzi (est, ovest) con il ricovero dedicato al tenente udinese Armando Bernardinis. Questi fu protagonista di un audace attacco con il suo plotone di alpini, al Pizzo Orientale, salendo i suoi canaloni friabili calzati di silenziosi “scarpets”, le tipiche ciabatte friulane con suola in tessuto; sorprendendo e conquistando la postazione avversaria mentre infuriava la battaglia per la presa della forca di Cjanalot. La conquista di queste due postazioni rese continua la linea di fronte nel versante di Malborghetto ed invisibile la zona di operazioni della Val Dogna. Passeremo un lungo tratto disseminato di resti di postazioni giungendo così al bordo di una vasta zona detritica che va attraversata con attenzione a causa della esposizione e della friabilità (qualche tratto è attrezzato). Perderemo quindi un po’ di quota e, giunti ad un canalino, lo oltrepasseremo e proseguiremo lungo esposte cengette attrezzate raggiungendo la vetta del monte Piper (m 2069). Da qui il sentiero scende decisamente e perderemo quota (circa 300 metri) per poi risalire anche lungo cenge esposte alla forchia di Cjanalot (m 1830). Arrivati quindi al ricovero Bernardinis (m 1907), ristrutturato, si contorna la cima Vildiver fino a raggiungerne il versante settentrionale ricoperto di ruderi e trinceramenti. Qui si apre l’ingresso di una galleria che trafora la montagna per circa sessanta metri (utile la torcia) sbucando su una esposta cengia attrezzata. Questa conduce alla forcella rocciosa tra i Due Pizzi dove inizia il tratto più impegnativo. Dopo aver oltrepassato un caratteristico foro nella roccia, il cavo scende per roccette detritiche ad imboccare una lunga cengia artificiale scavata nella roccia che traversa la parete in grande esposizione (attenzione ad alcuni infissi divelti). Infine raggiungeremo la cima occidentale del Due Pizzi (m 2046).

In discesa ripercorreremo a ritroso il sentiero sino a forchia di Cjanalot e proseguiremo fino ad un canalone,12 per poi scendere su una zona molto impervia e arrivare infine al Plan dei Spadovai.

Attrezzatura: normale da montagna

Dislivello: 1000 m.

Tempo di percorrenza: ore 6.30 circa.

Programma:

ore 7.00 partenza da Gorizia,via Puccini, con mezzi propri ore 18.30 previsto rientro a Gorizia.

Cartografia: Tabacco – Foglio 018 – Alpi Carniche Orientali / Canale del Ferro – Scala 1:25000.

Coordinatori: Aurelio Nalgi e Paolo Besti.

Presentazione gita: giovedì 30 maggio, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: EEA.

16 Giugno 2013

MONTE COL NUDO (2.471 m) DOLOMITI ORIENTALI GRUPPO COL NUDO – CAVALLO

Foto per 17. Panoramica dal monte Serva su Col Nudo, Passo di Valbona - Monte Teverone.

Panoramica dal monte Serva su Col Nudo, Passo di Valbona, Monte Teverone

Itinerario: Casera Scalet Bassa (1169 m)Venal di Montanes – Passo di Valbona (2130 m) – Cima Laste (2439 m) – Col Nudo (2471 m) – Circo Sud-Ovest – Col di Piero (1997 m) – Casera Scalet Bassa.

Escursione sulla cima più elevata della lunga catena Col Nudo – Monte Cavallo di Pordenone. Il monte è stato salito anticamente, quasi certamente, da alpigiani locali, ma la prima salita documentata è dovuta ai mappatori Coparin e Blem nel 1826. Noi, a quasi 200 anni dalla prima ascesa, saliremo sulla cima per la Via Comune dall’Alpago. Partiremo dalla Casera Scalet Bassa, alzandoci nel Venal di Montanes su sentiero 965, per transitare dal passo di Valbona e salire sul ripido crestone Sud, toccando in successione la Cima Laste ed il Col Nudo. Dalla vetta, dove consumeremo il pranzo al sacco, godremo di una panoramica stupefacente a 360°: Duranno, Cima dei Preti, Monfalconi, Caserine, Raut, Cimon del Cavallo, Lago di S. Croce, Schiara, Civetta, Pelmo, Antelao, Pale di S. Martino. Scenderemo per le roccette del circo Sud-Ovest, per ritornare sul sentiero di salita, nei pressi del Col di Piero, che percorreremo a ritroso sino alla casera Scalet Bassa, portando così a conclusione uno stupendo itinerario montano.

Attrezzatura: normale da montagna, cordino, moschettoni e casco.

Dislivello: 1300 m.

Tempo di percorrenza: ore 8.00.

Programma: ore 6.00 partenza da Gorizia, via Puccini, con mezzi propri ore 21.00 previsto rientro a Gorizia.

Cartografia: Tabacco – Foglio 012 – Alpago / Cansiglio / Piancavallo / V. Cellina – Scala 1:25.000.

Coordinatori: Roberto Leban e Paolo Cettolo.

Presentazione gita: giovedì 13 giugno, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: EE (tratto alpinistico di I°).

30 Giugno 2013

TRAVERSATA CRESTA DI CONFINE: PIETRA BIANCA (2573 m) – VANCOMUN (2580 m) VAL VISDENDEALPI CARNICHE (Itinerario A)

Foto per 18.  Panoramica da Cima della Varda verso Pietra Bianca - Vancomun.

Panoramica da Cima della Varda verso Pietra Bianca – Vancomun

Itinerario: Val Visdende, località Da Plenta (1332m) – sent. 170 – M.ga Chivion (1745 m) – sent. 172 – Cima della Varda (2496 m) – F.lla il Buso – Pietra Bianca (2573 m) – F.lla il Buso – sent. 172 – M. Antola (2524 m) – sent. 172 – M. Vancomun (2580 m) – Col Chiastelin (2337 m) – C.ra de le Drotele (1812 m) – sent. 128 – Val Visdende, località Da Plenta.

Siamo in Val Visdende a percorre parte della cresta Carnica che delimita a nord la valle stessa. La caratteristica di queste montagne, e più in generale di tutte quelle che compongono la cresta Carnica a ovest del passo dell’Oregone, è quella di essere costitute da rocce scure, di essere piuttosto rotondeggianti e ricoperte di erba fino alla sommità o quasi. Tuttavia emergono in alcuni punti delle sommità rocciose chiare di natura calcarea, quali, nell’arco del nostro giro, quelle della Pietra Bianca e dei Longerini Bianchi. La prima, dopo una lunga risalita da fondovalle, la metteremo sotto i nostri piedi, i secondi li guarderemo dal basso verso l’alto nel corso della lunga traversata che ci condurrà verso l’Antola prima e il Vancomun poi. Da qui, volendo, se le condizioni meteo saranno propizie e le energie da spendere ancora tante, nulla ci vieterà di proseguire il nostro cammino in quota a oltranza .…

Attrezzatura: normale da trekking + caschetto per la salita alla Pietra Bianca.

Dislivello: 1600 m.

Tempo di percorrenza: 8-10 ore.

Programma: ore 6.00 partenza da Gorizia, via Puccini, con mezzi propri ore 21.00 previsto rientro a Gorizia.

Cartografia: Tabacco – Foglio 01 – Sappada / Forni Avoltri – Scala 1:25.000.

Coordinatori: Livio Lisini e Luca Sanson.

Presentazione gita: giovedì 27 giugno, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: E, EE la salita alla Pietra Bianca.

30 Giugno 2013

ANELLO COL DI CANEVA (1.939 m) VAL VISDENDE – ALPI CARNICHE (Itinerario B)

Foto per 18a. La Madonnina sul Col di Caneva, circondata da resti della Grande Guerra.

La Madonnina sul Col di Caneva, circondata da resti della Grande Guerra

Itinerario: Val Visdende, Bar da Plenta (1332 m) – sentiero 132 / 133 – Passo del Roccolo (1792 m) – Col di Caneva (1939 m) – Rifugio Sorgenti del Piave (1830 m) – sentiero 137 – Valle Oregone – Bar da Plenta.

In questa escursione ci porteremo nella Val Visdende, valle questa, che rimane uno dei luoghi più belli dell’intera catena alpina; ciò proprio per merito delle sue intatte attrattive naturali, dovute alla mancata costruzione di grandi strutture alberghiere e, di conseguenza, allo scarso sfruttamento turistico. Ci muoveremo dal Bar da Plenta, posto al centro della valle, seguendo all’interno della grande pineta, il sentiero CAI 132. Giunti al bivio di quota 1396 m, ci alzeremo, verso destra, sulla forestale, poi sentiero, in direzione del Passo del Roccolo. Dal passo, in meno di un’ora, toccheremo la cima del Col di Caneva, sulla quale consumeremo il pranzo al sacco, stropicciandoci gli occhi per la spettacolare panoramica: dai vicini monti, Lastroni, Chiadin e Peralba, alla sottostante Val Visdende chiusa a Nord dalla lunghissima bastionata della Cresta di Confine, sulla quale potremo osservare il cammino dei nostri amici che affrontano il percorso “A” (binocoli a seguito). Sul colle, si intravedono i resti delle postazioni militari costruite nella Grande Guerra. Scenderemo quindi, alle pendici Nord del Col di Caneva, dalle quali sgorga la sorgente del Fiume Piave, che visiteremo, approfittando per la sosta, della vicinanza del rifugio omonimo. Ripartiremo ben riposati, scendendo dalla mulattiera, posta alle spalle del rifugio, verso il fondo della Val Oregone. Raggiunto il rio, seguiremo il suo corso, passando ora sulla sponda sinistra ora su quella destra, per cercare la traccia migliore, sino a sbucare sul sentiero, già percorso al mattino, che ci riporterà al Bar da Plenta, luogo di chiusura dell’anello.

Dislivello: 650 m.

Programma: ore 6.00 partenza da Gorizia, via Puccini, con mezzi propri ore 21.00 previsto rientro a Gorizia.

Cartografia: Tabacco – Foglio 01 – Sappada / Forni Avoltri – Scala 1:25.000.

Coordinatori: Roberto Leban e Paolo Cettolo.

Presentazione gita: giovedì 27 giugno, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: E.

12 – 14 Luglio 2013

MONTE WATZMANN (2.713 m) ALPI BAVARESI (Itinerario A)

Foto per 19. Il monte Watzmann.

Il monte Watzmann

Itinerario: Wimbachbrüche (624 m) – Watzmannhaus (1928 m) – Watzmann Mittelspitze (2713 m) – Wimbachgrieshütte (1226 m) – Wimbachbrüche (624 m).

Il Watzmann, cima principale del Berchtesgadener Land, è un massiccio roccioso molto articolato, con numerose cime e pareti famose. Il suo nome viene legato ad una leggenda: Alcune migliaia di anni fa nella contrada di Berchtesgaden uomini e animali ebbero molto a soffrire, poiché il re Watzmann e i suoi sette figli opprimevano crudelmente i sudditi con ogni sorta di angherie e violenze. Infine Iddio si adirò e pronunciò la sua condanna: tutta la famiglia reale venne tramutata in pietra, e da allora se ne sta immobile sotto il sole e nelle bufere ad espiare i suoi misfatti.

L’itinerario proposto è un itinerario di cresta molto lungo ed esposto che verrà fatto solamente con buone condizioni ambientali. Ciò e dovuto alla sua lunghezza e al suo notevole dislivello pari a 2300 m (saliscendi di cresta compresi).

La traversata ci porterà a toccare le tre cime principali del gruppo e precisamente: Hocheck (2651 m), Mittelspitze (2713 m), Südspitze (2712 m).

Attrezzatura: Imbrago, casco, set da ferrata omologato CE-EN.

Programma: Venerdì 12, ore 6.30 partenza da Gorizia, via Puccini, con mezzi propri

Domenica 14, ore 24.00 previsto rientro a Gorizia.

Cartografia: Freytag e Berndt – Foglio D5 – Scala 1:25.000.

Coordinatori: Regina Penko – Mittermayr e Giovanni Penko.

Presentazione gita: giovedì 4 luglio, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: EEA.

14 luglio 2013

MONTE PICCO DI MEZZODI’ (2.063 m) ALPI GIULIE OCCIDENTALI (Itinerario B)

foto per 20. Il Picco di Mezzod+¼ dalla piana dell'Alpe del Lago.

Il Picco di Mezzodì dalla piana dell’Alpe del Lago

Itinerario: lago superiore di Fusine (950 m) – sentiero 514 – sella di Colrotondo (1.400 m) – sentiero 515 – monte Picco di Mezzodì (2.063 m) – Ritorno per lo stesso itinerario.

Trattasi di faticosa ma bellissima escursione nel cuore della Alpi Giulie Occidentali, con partenza dal lago superiore di Fusine. Dopo la parte iniziale, in leggera salita fino all’Alpe del Lago, il sentiero sale con pendenza maggiore attraversando un bosco di faggio e abete rosso, fino alla sella di Colrotondo. Da qui, seguendo la dorsale su ripidi pendii, si nota il cambiamento della vegetazione con la presenza del larice e di mughi. Si raggiunge un canalino detritico ed una breve placconata di roccia con passaggio di 1° grado da attraversare con attenzione e, quindi, per facili roccette si arriva sulla cima del Picco di Mezzodì. Panorama splendido dalle cime austriache (Grossglockner, Hochalmspitze), alle Dolomiti (Antelao), alle Alpi Carniche e Giulie con in primo piano il cupolone del Mangart.

Dislivello: 1150 m.

Tempo di percorrenza: ore 6.00.

Programma: ore 7.00 partenza da Gorizia, via Puccini, con mezzi propri ore 19.00 previsto rientro a Gorizia.

Cartografia: Tabacco – Foglio 019 – Alpi Giulie Occidentali/Tarvisiano – Scala 1:25.000.

Coordinatori: Lino Furlan e Roberto Fuccaro.

Presentazione gita: giovedì 11 luglio, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà:EE.

28 Luglio 2013

MONTE VRH NAD PESKI (2.176 m)

ALPI GIULIE – SLOVENIA

( Parco Naturale del Triglav )

Foto per 21. La bella guglia terminale del Vrh nad Peski.

La bella guglia terminale del Vrh nad Peski

Itinerario: Dom Klementa Juga, Val Lepena (700 m) – Dom Pri Krnskih Jezerih (1385 m) – Planina Na Polju (1530 m) – Sella Prag (2068 m) – Vrh nad Peski (2176 m) – Prehodci (1639 m) – Planina Duplje (1371 m) – Val Lepena (700 m).

L’escursione ci porta all’interno del Parco Naturale del Triglav. Dalla Val Lepena e dal rifugio Klementa Juga il sentiero risale verso il lago del Krn, con la soprastante bella Planina na Polju .

Attraversando campi solcati e un lungo ghiaione, tralasciato il sentiero che sale alla sella del Krn, si arriverà poi alla sella Prag e, dopo breve risalita alla cima del Peski.

Dalla cima si proseguirà lungo la cresta Est, scendendo su un terrazzo alla sinistra del Mali Peski, dal quale devieremo, sempre a manca, verso sella Prehodci. Dalla sella ritorneremo verso la planina Duplje ed il rifugio Dom pri Krnskih Jezerih, dove faremo una meritatissima sosta, per poi scendere a valle.

Ricordi di guerra e di sofferenze, segnati dal tempo, si ritrovano ancora in questi luoghi, più vivi che mai, nella pietra di questo paesaggio caratteristico, di dura e aspra bellezza.

Attrezzatura: normale da montagna.

Dislivello complessivo: 1500 m.

Tempo di percorrenza: 9/10 ore circa.

Programma: ore 6.00 partenza da Gorizia, via Puccini, mezzi propri ore 20.00 previsto rientro a Gorizia.

Cartografia: Plasninska Zveza Slovenije – Triglavski Narodni Park – Scala 1:50000.

Coordinatori: Gianpaolo Spagnul e Sergio Scaini.

Presentazione gita : giovedì 25 luglio, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: EE.

10 – 11 Agosto 2013

PUNTA GNIFETTI (4.554 m) ALPI PENNINE – GRUPPO DEL MONTE ROSA

Foto per 22. Dal rifugio Citt+á di Mantova uno sguardo su ghiacciaio del Lys - Lyskamm - rifugio Gnifetti

Dal rifugio Città di Mantova verso ghiacciaio del Lys, Lyskamm e rifugio Gnifetti

Itinerario 1° giorno: Nuova Indren (3275 m) – Rifugio Città di Mantova (3498 m), pernottamento. Itinerario 2° giorno: Rifugio Città di Mantova – Rifugio Gnifetti (3647 m) – Ghiacciaio del Lys – Colle del Lys (4248 m) – Colle Gnifetti (4454 m) – Punta Gnifetti, Rifugio Regina Margherita (4554 m) e ritorno.

Da Staffal con gli impianti di risalita (2 telecabine) si raggiunge il Passo dei Salati. Con un’altra telecabina si raggiunge il ghiacciaio di Indren. Si attraversa il ghiacciaio. Poco prima delle rocce la traccia si divide in due. Seguendo quella bassa, dopo un paio di corde fisse e qualche roccetta, si raggiunge in breve il rifugio Città di Mantova (45 minuti c.a.). Dal rifugio si risale il ghiacciaio sino a portarsi sotto al rifugio Gnifetti. Lo si aggira sulla destra raggiungendo una zona pianeggiante (qualche crepaccio). Proseguire in direzione del margine SW della Piramide Vincent. Risalire il ghiacciaio del Lys, all’inizio lungo una ripida rampa, quindi su pendenze più moderate, senza mai allontanarsi troppo dalle pendici della Vincent (alcuni crepacci), si raggiunge così la conca nevosa sotto il Balmenhorn. Lo si lascia sulla destra e si prosegue agevolmente raggiungendo il Colle del Lys (4.248 m – ore 2.30-3). La traccia ora scende, attraversando a mezza costa il pendio settentrionale della Punta Parrot, fino a raggiungere i pendii sottostanti il Colle Sesia (4.299 m). Di qui si riprende a salire in obliquo, sotto la Punta Gnifetti, fino a raggiungere una zona meno ripida che porta al Colle Gnifetti (4454 m). Dal colle si piega a destra e per un ripido pendio si sale il versante occidentale della Punta Gnifetti, guadagnando la vetta ed il rifugio Regina Margherita (ore 1.30-2). La discesa avverrà per la stessa via di salita (ore 2.30 fino al rifugio Città di Mantova).

Attrezzatura: D’alta quota, imbrago, casco, cordini, moschettoni a ghiera, ramponi e piccozza.

Dislivello: 1° giorno 200 m, 2° giorno 1100 in salita e 1300 in discesa.

Pendenza massima su ghiacciaio: circa 35°.

Programma: Sabato 10, ore 5.00, partenza da Gorizia, via Puccini, con autocorriera Domenica 11, ore 24.00 previsto rientro a Gorizia.

Cartografia: Istituto Grafico Centrale – Cervino / Matterhorn / Monte Rosa – Scala 1:50.000.

Coordinatori: Mario Tavagnutti con Istruttori Scuola Isontina di Alpinismo.

Presentazione gita: giovedì, 1 agosto, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: EEA – Alpinistica F (Facile – qualche crepaccio).

25 Agosto 2013

CRODA DEI LONGERIN SUD (2.547 m)

ALPI CARNICHE

Foto per 23. Le Crode dei Longerin dalla Val di Vissada.

Le Crode dei Longerin dalla Val di Vissada

Itinerario: Forcella Zovo (1606 m) – Forcella Longerin (2044 m) – Croda dei Longerin Sud (2547 m) e ritorno.

Bella escursione in ambiente dolomitico che incomincia presso il Rifugio Zovo dove ha inizio il sentiero 169 che, in direzione Nord, va a collegarsi alla mulattiera e percorre la verdeggiante Val di Vissada. Già a questo punto abbiamo la possibilità di ammirare tutto il complesso delle Crode dei Longerin con a destra la serie di sette torrioni e vari campanili che partendo dalla cima Nord degradano verso Est. Noi, superata la Forcella Longerin, che offre una bella visione sulla Val Visdende e sulla Catena di Confine, innalzandoci nella Conca di Vissada punteremo verso la Forcella di quota 2463 che separa le due cime principali, dove con una deviazione a sinistra, raggiungeremo la nostra meta conosciuta anche con il nome di Cima della Ferrera, nome preso dal sottostante bosco della Ferrera. Ci fermeremo per la sosta pranzo sull’adiacente, comoda e panoramica anticima Sud. Per il ritorno sarà verificata la possibilità di un percorso in parte alternativo a quello di andata.

Attrezzatura: normale dotazione da montagna.

Programma:

ore 6.00 partenza da Gorizia via Puccini, con mezzi propri

ore 19.00 rientro previsto a Gorizia.

Cartografia:

Tabacco – Foglio 01 – Sappada / S. Stefano / Forni Avoltri – Scala 1:25.000.

Coordinatori: Paolo Cettolo e Luca Jacolettig.

Presentazione gita: giovedì 22 agosto, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: EE.

7 – 8 Settembre 2013

CIMON DELLA PALA (3.184 m)Tabacco – Foglio 01 – Sappada / S. Stefano / Forni Avoltri – Scala 1:25.000. LA FRADUSTA (2.939 m) GRUPPO PALE DI SAN MARTINO (Itinerario A)

Foto per 24. L'nnevato versante Nord di Cima Vezzana e Cimon della Pala.

L’innevato versante Nord di Cima Vezzana e Cimon della Pala

Itinerario 1° giorno: Seggiovia Col Verde (1965 m) – Ferr. Bolver – Lugli – Bivacco Fiamme Gialle (3005 m) – Cimon della Pala (3184 m) o Cima Vezzana (3192 m) – Valle dei Cantoni – Rifugio Rosetta (2581 m). Itinerario 2° giorno: Rifugio Rosetta – Lago Fradusta (2650 m) – Cima La Fradusta (2939 m) – Rifugio Pradidali (2278 m) – Val Canali – Rifugio Cant del Gal (1180 m).

Questa escursione ci porterà a salire il Cimon della Pala che è una delle cime più slanciate ed eleganti delle Dolomiti. Da San Martino di Castrozza saliremo con la seggiovia del Col Verde, fino alla stazione superiore, seguiremo quindi, a sinistra, il sentiero 706 che in una cinquantina di minuti ci porterà all’attacco della ferrata “Bolver – Lugli”. Il percorso attrezzato è stato realizzato nel 1970 in occasione del centenario della prima ascensione al Cimon. La parte iniziale presenta roccette di I e II grado, prive di attrezzature, dopo le quali, a quota 2550 m, iniziano i verticali tratti assicurati. Superati alcuni gradoni, camini e roccette molto ben articolate, traversato per placche assicurate con staffe, dopo un’ultima rampa diagonale, ci porteremo sul terrazzo dov’è posto il bivacco Fiamme Gialle. Dal bivacco seguiremo una traccia verso Ovest, fino a raggiungere l’attacco della via comune. Salita alpinistica con tratti esposti fino al III grado, che potremo portare a termine con l’aiuto degli istruttori della Scuola Isontina di Alpinismo. Se gli istruttori saranno impegnati con i corsi di aggiornamento tecnico che si terranno nel mese di settembre, opteremo per una seconda soluzione. Dal bivacco, traverseremo a destra, puntando al Passo del Travignolo, per salire sulla Cima Vezzana che è la più alta del gruppo delle Pale. Dalla cima, scenderemo per la Valle dei Cantoni, andando a pernottare al rifugio Rosetta. L’indomani, entrambi i gruppi del CAI Gorizia, attraverseranno il grandioso ed articolato altopiano, per salire sulla Cima La Fradusta. Dalla vetta, splendida panoramica sull’intero gruppo delle Pale, Civetta, Agner, Cimonega e Lagorai. Ritornati al Passo Fradusta, scenderemo per il caratteristico vallone che ci porterà al lago e rifugio Pradidali, continueremo la lunga discesa della Val Pradidali fino a raggiungere il fondo della Val Canali, luogo in cui troveremo ad attenderci la corriera.

Attrezzatura: casco, imbrago, cordini, set da ferrata omologato CE-EN.

Dislivello: 1° gg. 1220 m – 2° gg. 400 m.

Programma: Sabato 7 Settembre, ore 5.00, partenza da Gorizia, via Puccini, con autocorriera Domenica 8 Settembre, ore 20.00, previsto rientro a Gorizia.

Coordinatori: Istruttori Scuola Isontina di Alpinismo.

Presentazione gita: giovedì 29 agosto, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: EEA – Alpinistica III grado (AD).

7 – 8 settembre 2013

CIMA DELLA VEZZANA (3.192 m)

LA FRADUSTA (2.939 m )

GRUPPO PALE DI SAN MARTINO

(Itinerario B)

Foto per 24a. Cima Vezzana e Cimon della Pala, visti dal Passo dei Bureloni.

Cima Vezzana e Cimon della Pala visti dal Passo dei Bureloni

Itinerario 1° giorno : Rifugio Rosetta (2581 m) – Passo Bettega (2661 m) – Passo del Travignolo

(2925 m) – Cima della Vezzana (3192 m) – Passo di Val Strut (2870m) – Bivacco Brunner (2667 m) –

Sentiero delle Farangole – Rif. Rosetta.

Itinerario 2°giorno: Rifugio Rosetta (2581 m) – Lago della Fradusta (2650 m) – Cima La Fradusta (2939 m) – Val Canali – Rifugio Cant del Gal (1180 m).

Cima della Vezzana è la vetta più alta del gruppo delle Pale di San Martino, dalla quale si gode uno splendido panorama. Da San Martino di Castrozza, in funivia, saliremo alla stazione a monte, posta a 2633 m. Inizieremo la salita passando per il rifugio Pedrotti alla Rosetta, dal quale proseguiremo per il passo Bettega, la Val dei Cantoni ed il passo del Travignolo. Raggiunta la cima, se la giornata sarà favorevole, godremo di una stupefacente panoramica. Per la discesa, procederemo verso nord, incontrando la piccola ferrata “Gabitta d’Ignoti”, che ci impegnerà nella calata verso il passo di Val Strut e l’omonima valle, con il bivacco Brunner. Rientreremo poi al Rifugio Rosetta, risalendo lungamente il sentiero delle Farangole, percorrendo in quota l’alta Valle delle Comelle.

Il giorno successivo ci aspetterà un facile escursione, attraverso il caratteristico altopiano centrale delle Pale. Percorreremo il grandioso tavoliere roccioso, un tempo barriera corallina, verso il suo limite Sud-Est, in direzione del ghiacciaio e della cima La Fradusta. Dalla cima scenderemo a lungo, puntando alla sottostante Val Canali, fino a raggiungere il rifugio Cant del Gal, dove troveremo la corriera.

NOTA: L’escursione del primo giorno, prevede alcuni tratti attrezzati per cui è necessario casco e set completo da ferrata, tutto a norma. L’itinerario potrà subire variazioni o modifiche, dovute a necessità organizzative, impedimenti e condizioni meteo. La gita prevede un pernottamento al Rifugio Rosetta e quindi la necessaria prenotazione.

Attrezzatura: Casco, imbrago e set da ferrata omologato CE – EN.

Dislivello: I° giorno 1040 m, II° giorno 400 m.

Programma :

Sabato 7 Settembre, ore 5.00, partenza da Gorizia, via Puccini, con autocorriera

Domenica 8 Settembre, ore 20.00, rientro previsto a Gorizia.

Cartografia: Tabacco – Foglio 022 – Pale di San Martino – Scala 1:25000.

Coordinatori: Spagnul Gianpaolo e Lorenzo Cocianni.

Presentazione gita : giovedì 29 agosto, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: EE, EEA solo il primo giorno.

22 Settembre 2013

MONTE NABOIS GRANDE (2.313 m)

ALPI GIULIE

Foto per 25. La piramide del monte Nabois Grande vista dalla Sella Carnizza.

La piramide del monte Nabois Grande vista dalla Sella Carnizza.

Itinerario: Parcheggio Val Saisera (860 m) – Rifugio Pellarini (1499 m) – Cresta Est – Monte Nabois Grande (2313 m) – Sella Nabois (1970 m) – Rifugio Pellarini – Parcheggio in Val Saisera.

Partendo dal parcheggio a quota 860, in Val Saisera, raggiungeremo il rifugio Pellarini seguendo il sentiero CAI 616. Dopo una breve sosta al rifugio, riprenderemo il sentiero per ancora qualche centinaio di metri, per lasciarlo e seguire verso destra, una traccia tra erba e mughi, in alcuni tratti non molto evidente, puntando alla cresta Est del monte. Seguiremo la traccia fino ad incrociare la via normale che sale dalla Sella Nabois. Continueremo a seguire la via normale, fino sotto il tratto attrezzato, che supereremo utilizzando set da ferrata e casco. Per la discesa, seguiremo la via normale, toccando la sottostante Sella Nabois, per seguire quindi il sentiero 616, che con un percorso ad anello ci riporterà al rifugio Pellarini. Nel caso che, in fase di ricognizione della gita, risultasse inagibile il percorso previsto per la salita, seguiremo solamente il sentiero segnato.

Attrezzatura: imbrago, casco, set da ferrata completo, omologato CE – EN.

Dislivello: 1450 m.

Tempo di percorrenza: salita ore 4.30, discesa ore 3.30.

Programma: ore 7.00 partenza da Gorizia, via Puccini, con mezzi propri ore 20.00 previsto rientro a Gorizia.

Cartografia: Tabacco – Foglio 019 – Alpi Giulie Occidentali /Tarvisiano – Scala 1:25.000.

Coordinatori: Roberto Drioli e Giorgio Peratoner.

Presentazione gita: giovedì 19 settembre, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: EEA.

CIMA DEL VALLONE (2.368 m) ALPI GIULIE

GITA DEDICATA AI COORDINATORI

Foto per 26. La Cima del Vallone vista dal Sentiero Anita Goitan

La Cima del Vallone vista dal Sentiero Anita Goitan

Itinerario: Tutto da scoprire.

Quest’anno, per la prima volta, la Commissione Gite ha deciso di istituire un’escursione dedicata solamente ai coordinatori della Sezione. Persone queste, che si dedicano con sempre rinnovata passione ed energia alla ricerca di nuovi itinerari, sia sulle montagne di casa che su quelle più lontane, sui quali portare in seguito i soci della Sezione e far loro partecipi della stupefacente bellezza della natura montana.

Programma: da definire.

Cartografia: Tabacco – Foglio 019 – Alpi Giulie Occidentali/Tarvisiano – Scala 1:25.000.

Coordinatori: Barbara Pellizzoni e Luciano Forgiarini.

Presentazione gita: giovedì 26 settembre, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: Alpinistica.

6 Ottobre 2013

TRAVERSATA IDRIJA – GOLAKI – MALA LAZNA SELVA DI TARNOVA – SLOVENIA

Foto per 27. Il rifugio Iztokova Koca alle pendici del Mali Golak.

Il rifugio Iztokova Koca alle pendici del Mali Golak

Itinerario: Idrija (325 m) – Hleviška Planina (908 m) – Vojsko (1077 m) – Skrbina (1227 m) – Golaki (1495 m) – Iztokova Koca pod Golaki (1260 m) – Mala Lazna (1100 m).

L’itinerario ci porterà a percorrere una sezione del sentiero denominata “Trasversala”, dove attraverseremo gli incantevoli paesaggi e boschi della foresta di Idrija e dell’altopiano di Tarnova.

Attraversato il paese di Idrija, giunti alla periferia, imboccheremo un viottolo tra le ultime case che dopo pochi minuti di cammino si trasformerà in sentiero. Attraverso un vasto bosco di larici e faggi, con pendenze non troppo impegnative, giungeremo al rifugio Koca na Hleviški Planini (818 m) e, seguendo il sentiero alla sua sinistra, arriveremo sulla cima Hleviška Planina (908 m). Splendida vista sulla foresta di Idrija e sulle prime propaggine delle Alpi Giulie. Superata la cima, seguiremo il sentiero che alternandosi a delle carrarecce, ci condurrà al paese di Vojsko, dove faremo una breve sosta. Ripreso il cammino seguiremo la carrareccia sino alla località Škrbina (1227 m), quindi devieremo a sinistra, prima su carrareccia e poi su sentiero, percorrendo il quale, toccheremo la cima del Golaki (1495 m). Dalla vetta scenderemo verso il rifugio Iztokova Koca, quindi percorrendo la carrareccia rasente la dolina “Paradana”, concluderemo la grandiosa traversata a Mala Lazna.

L’itinerario completo comporta una camminata di circa ore 7.30, non presenta grosse difficoltà ne grandi dislivelli. Visto il periodo in cui si svolge si richiede ai partecipanti di dotarsi di lampada frontale o torcia.

Attrezzatura: normale da montagna, lampada frontale o torcia.

Programma: ore 6.00 partenza da Gorizia, via Puccini con autocorriera ore 19.00 previsto rientro a Gorizia. Cartografia: Planinska Zveza Slovenije – Foglio 16 – Nanos / Trnovski Gozd / Idrijsko – Scala 1:50000.

Coordinatori: Giovanni Penko e Matteo Borean.

Presentazione gita: giovedì 3 ottobre, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: E.

20 Ottobre 2013

ANELLO DI HRASTOVLJE MONTI DELLA VENA – CICERIA SLOVENA

Foto per 28. La chiesa fortificata romanica Sv. Trojica (SS. Trinit+á) a Hrastovlje.

La chiesa fortificata romanica Sv. Trojica (SS. Trinità) a Hrastovlje

Itinerario: Hrastovlje (164 m) – Zanigrad (267 m) – Zazid (387 m) – Lipnik (808 m) – Golic (890 m) – Zazid – Hrastovlje.

L’itinerario ad anello parte da Hrastovlje, dove sorge la chiesa fortificata romanica Sv. Trojica (XV sec.) con preziosi affreschi, tra i quali il famoso: “La danza macabra”. Si prosegue per il villaggio abbandonato di Zanigrad; breve sosta alla chiesa di S. Stefano, dove dal belvedere lo sguardo sconfina dalla valle del Risano sino al mare. Dopo circa due chilometri si arriva, lungo un’antica carrareccia, a Zazid (Sasseto), tipico villaggio carsico con case di pietra. Ci si dirige verso la piccola stazione ferroviaria del paese, per continuare in leggera salita, tra boschi di tiglio e piccole radure panoramiche, fino al monte Lipnik. Dalla cima si apre un grandioso panorama con vista aperta sul Taiano (Slavnik), sui colli dell’Istria e sul mare. Si prosegue quindi, lungo un altopiano ondulato, caratterizzato dalla landa carsica, verso Kaucic e Golic. Dal Golic si scende fino ad una carrareccia che percorre una piccola valle longitudinale, poi lungo un sentiero, attraverso il bosco, arriveremo alla solitaria stazione ferroviaria di Zazid. L’anello si chiude, la luce del tardo pomeriggio ci regalerà i bagliori della boscaglia carsica autunnale, fino all’arrivo a Hrastovlje, dove ci si potrà fermare nella trattoria per un piatto tipico carsolino.

Dislivello: 800 m.

Tempo di percorrenza: ore 5.00.

Programma: ore 7.00 partenza da Gorizia, via Puccini, con mezzi propri ore 19.00 previsto rientro a Gorizia.

Cartografia: Slovenska Istra – Cicarija / Brkini / Kras – Scala 1:25.000.

Coordinatori: Elda Croci e Mirella Arbulla.

Presentazione gita: giovedì 17 ottobre, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: E.

10 Novembre 2013

KARSTFAHRT 2013 MONTE SAN MICHELE (275 m) CON GLI AMICI DI VILLACO DELL’OSTERREICHISCHER ALPENVEREIN

Foto per 29. Bivio, con muretti a secco, nei pressi di San Michele del Carso.

Bivio, con muretti a secco, nei pressi di S. Michele del Carso

Itinerario: San Martino del Carso (167 m) – Monte San Michele (275 m) San Michele del Carso (225 m) – Peteano (40 m)

Il Carso è un altopiano di roccia calcarea di origine sedimentaria, di estensione molto vasta. La parte occidentale, delimitata a nord dai fiumi Isonzo e Vipacco e a sud dalla depressione del Vallone, costituisce il Carso Isontino. Esso è caratterizzato da un terreno aspro e roccioso e da una vegetazione a macchia mediterranea, con alcune piante protette, che sviluppa una amplissima gamma di colori che ne rendono interessante la visita in tutto l’arco dell’anno. Dal punto di vista storico il Carso Isontino fu teatro, durante la prima guerra mondiale, di numerose battaglie le cui tracce sono visibili ancor oggi: fortificazioni, trincee e gallerie sono presenti dovunque, particolarmente nella zona del Monte San Michele, che con i suoi 275 metri è il rilievo più alto. La presenza umana viene fatta risalire all’età del bronzo dal rinvenimento di resti di insediamenti, detti castellieri, nei dintorni del lago di Doberdò. Le mete del Carso Goriziano possono essere raggiunte in diverse maniere: in macchina, in bicicletta, a cavallo e come nel nostro caso a piedi. Meta della nostra gita è la zona Sacra del monte S. Michele che, oltre ad essere un vero e proprio “Museo all’aperto” sui fatti della Grande Guerra, in cima offre un vasto panorama: l’Isonzo, il Collio italiano e sloveno con  Gorizia sullo sfondo,il monte Calvario, il Sabotino e il Montesanto; le alpi Carniche e poi le Giulie coronano il panorama con le cime del massiccio del Canin e del monte Nero. Oltre alla bellezza del nostro Carso nel periodo autunnale che rende la gita un “must” del periodo, ad incrementare l’importanza nel partecipare numerosi è l’occasione per il tradizionale Karstwanderung: il piacevole incontro con gli amici dell’Alpenverein di Villaco con cui intratteniamo da ormai oltre venti anni una sorta di gemellaggio tra amici della montagna.

24 novembre 2013

MONTE STELLA (785 m) PREALPI GIULIE

Foto per 30. Il torrente Torre con la Bocca e la cascata di Crosis.

Il torrente Torre con la Bocca e la cascata di Crosis

Itinerario: Tarcento, frazione Zomeais, borgo Macor (246 m) – Monte Stella (785 m) – Boreanis (685 m) – Pobra – Malemaseria (399 m) – borgo Macor.

Una tranquilla escursione anulare in luoghi un po’ dimenticati e, anche per questa ragione, ancor più ricchi di fascino sopratutto nell’approssimarsi della stagione invernale. Si percorrono ambienti diversi e vari dal greto del torrente Torre ai boschi di castagni, e ancora tra i vecchi terrazzamenti dei coltivi dei piccoli borghi attorno a Tarcento. Luoghi e sentieri che parlano ancora della vita dei campi e dei boschi, una civiltà che va scomparendo e che per questo è utile e doveroso visitare, per cercare di tenerla in vita. Almeno nella memoria.

Dislivello: 600 m circa.

Programma: ore 8.00 partenza da Gorizia, via Puccini, con mezzi propri ore 17.00 previsto rientro a Gorizia.

Cartografia: Tabacco – Foglio 026 – Prealpi Giulie / Valli del Torre – Scala 1:25.000.

Coordinatori: Marko Mosetti e Matteo Borean.

Presentazione gita: giovedì 21 novembre, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: E.

8 Dicembre 2013

CHIESA DI SANT’ANTONIO ABATE VENZONE PREALPI GIULIE

Foto per 31. La bella chiesetta di S. Antonio Abate, costruita nel 1509.

La bella chiesetta di S. Antonio Abate, costruita nel 1509

Itinerario: Venzone, Borgo Sottomonte (270 m) – Mastrui (376 m) – Bivio quota 880 m – Sant’Antonio Abate (852 m) e ritorno.

Partendo dal borgo Sottomonte di Venzone, ci si addentra in un ambiente ancora poco conosciuto dai più, ma non per questo meno interessante. Percorrendo il sentiero 705, inizialmente inserito in boscaglia, si raggiunge Mastrui, piccolo gruppo di case, da cui si gode un primo panorama verso il Tagliamento e la sua valle. Si prosegue ancora in boscaglia e si perviene ad una serie di piccoli ghiaioni posti a quota 880 circa. Qui il bivio indica la meta, dapprima scendendo di poco per poi riguadagnare quota fino al ripiano dove sorge la chiesa di Sant’Antonio Abate, insieme ad un piccolo bivacco. Sarà valutato al momento, se scendere per l’itinerario di salita o, per mezzo del sentiero 705 A, giungere a borgo Costa e da lì, per asfalto e sentiero in quota, ritornare a Venzone. Il tempo di percorrenza è indicativamente di cinque ore, il dislivello di circa 600 metri. Essendo gita di fine stagione, ha le caratteristiche per invogliare il pigro escursionista ad un’uscita remunerativa senza dover sopportare orari e fatiche esagerate!

Programma: ore 8.00 partenza da Gorizia, via Puccini, con mezzi propri ore 16.00 previsto rientro a Gorizia.

Cartografia: Tabacco – Foglio 020 – Prealpi Carniche e Giulie del Gemonese – Scala 1:25.000.

Coordinatori: Paolo Besti e Marino Furlan.

Presentazione gita: giovedì 5 dicembre, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: E.

22 Dicembre 2013

ANELLO MONTE KRIM (1.107 m) NOTRANJSKO HRIBOVJE – SLOVENIA

Foto per 32. Il rifugio sulla cima del Krim.

Il rifugio sulla cima del Krim

Itinerario: Tomišelj (297 m) – Krim (1107m) – Gornji Ig – Iška Vas (325 m).

Il monte Krim è la massima elevazione della parte settentrionale dell’altopiano della Notranjska che delimita la zona pianeggiante posta immediatamente a sud di Lubiana (Ljubljansko barje). L’intera zona è ricoperta è ricoperta da fitte foreste molto popolate di animali selvatici, tra i quali non manca la presenza dell’orso. Dopo la fine della seconda guerra mondiale sulla cima del monte fu costruito un rifugio, del quale, presto, si impossessò presto l’esercito jugoslavo. La sommità rimase zona militare, cui era interdetto l’accesso, fino all’epoca dell’indipendenza della Slovenia (1991). Il Krim è altresì noto per essere storicamente un importante punto trigonometrico del sistema geodetico nonché per la vista che si spalanca al suo cospetto. Se infatti la giornata sarà limpida dalla cima potremo godere di una bella visione su Alpi Giulie, Caravanche, Alpi di Kamnik e della Savinja, che una massiccia piastra di orientamento posta nel piazzale antistante il rifugio ci aiuterà a riconoscere.

Attrezzatura: normale da trekking invernale, eventuali ghette.

Dislivello: 800 m.

Tempo di percorrenza: 4-5 ore.

Programma: ore 8.00 partenza da Gorizia, via Puccini, con mezzi propri ore 19.00 previsto rientro a Gorizia. Cartografia: Izletniska karta – Foglio 11 – Notranjski Kras – Scala 1:50000.

Coordinatori: Livio Lisini e Luca Sanson.

Presentazione gita: giovedì 19 dicembre, ore 21.00, presso la sede sociale.

Difficoltà: T / E.




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